Era da tanto che volevo trascorrere un paio di giorni tra le isolette della laguna di Venezia. Le isole sono tantissime ma avendo poco tempo ho potuto visitare le più famose e accessibili e ne è valsa comunque la pena. Qualche informazione intanto: la laguna di Venezia si estende per cinquantacinque chilometri di lunghezza ed è costellata di isole grandi e piccole, abitate o deserte, con storie ed origini diverse. Il popolamento massiccio della laguna avvenne secoli fa, dopo che molti abitanti dell’entroterra si riversarono sulle isole per fuggire alle invasioni barbariche. Oggi la popolazione è drasticamente diminuita, soprattutto dopo l’ascesa definitiva di Venezia, ma alcune rimangono comunque densamente abitate, due su tutte Murano e Burano.
Murano è l’isola più famosa e tra le più grandi e la sua fama in tutto il mondo è dovuta alle fornaci specializzate nella lavorazione del vetro. Prendendo il vaporetto da Fondamente Nuove a Venezia, si arriva a Murano in 15 minuti, dopo aver sorpassato la suggestiva isola del cimitero con i suoi cipressi.




Io sono scesa alla prima fermata e ho percorso il Rio dei Vetrai, sul quale si affacciano le fornaci che lavorano il vetro soffiato e i loro show room. Fate un giro dentro quello di Venini, spettacolare!
Murano sembra una Venezia in miniatura, in fondo al Rio dei Vetrai si arriva sul canale principale che attraversa l’isola con un giro di anse, proprio come a Venezia. Passati dall’altra parte si è invece catapultati in una Murano diversa, tranquilla, fatta di pochi turisti, con al centro Campo San Bernardo, silenzioso e giusto con qualche bottega.
L’isola si ripopola di turisti alla chiesa di Santa Maria e Donato, da visitare (è gratis) per i bellissimi pavimenti musivi del XII secolo e i mosaici dorati dell’abside.




Burano è l’isola più colorata che io abbia mai visto. Conoscevo l’aspetto delle case, ma non pensavo avessero colori così accesi e brillanti dal vivo: verde smeraldo, fucsia, blu, giallo intenso.



Più piccola di Murano, Burano è densamente abitata, anche se mi hanno stupito i tanti prezzi di “vendesi” fuori dalle case, forse perchè c’è molta richiesta da parte dei turisti stranieri. Anche qui l’isola si sviluppa intorno ad un canale principale sul quale si affacciano tanti posticini per mangiare o fare semplicemente una pausa per un caffè con i tipici biscotti di qui, i bussolai e gli essi. L’importanza del cibo si percepisce dalla presenza di numerose trattorie dove la fanno da padrone i risotti di gò (di ghiozzo, un tipico pesce della laguna).



Se Murano è famosa per i vetri, Burano lo è soprattutto per i merletti. Il “punto in aria” perfezionato nei secoli dalle donne buranesi, è diventato infatti famoso e richiestissimo in tutto il mondo.
Da non perdere la vista del campanile pendente di San Martino, la chiesa nell’unica grande piazza principale, il museo del merletto, e per il resto perdetevi tra le calli, le case colorate e le lenzuola svolazzanti appese.
Un consiglio: se vi recate a Burano con il vaporetto, scendete una fermata prima, a Mazzorbo, a 10 minuti di camminata a piedi dal ponte che collega le due isole.
A Mazzorbo si trova la tenuta Venissa, un posto magico e luminoso dove si coltiva l’uva Dorona, un vitigno presente in laguna fin dal Quattrocento che produce un vino tipico di qui. La Venissa ospita anche un ristorante e un resort, ma lascia aperto al pubblico il sentiero che porta al ponte di legno verso Burano e che attraversa la splendida vigna e gli orti. Sul terreno sorge anche il campanile di Sant’Angelo, testimonianza di una delle chiese parrocchiali dell’isola.


Torcello oggi appare come un’isola disabitata, se non per i turisti che vi si riversano nelle ore centrali, caratterizzata da prati, campi coltivati e in fondo alla via principale da un importante complesso ecclesiastico. In passato era invece completamente diversa: contava ben 30000 abitanti (oggi sono 11!), sul canale principale sorgevano un centinaio tra palazzi patrizi e chiese ed era sede vescovile. Questo periodo d’oro durò fino al Trecento, quando iniziò l’ascesa di Venezia che prese il dominio di tutta la laguna.



Sull’isola oggi dominano il silenzio e la natura ed è difficile pensare alla presenza di un enfilade di palazzi e chiese lungo il Canale dove l’unica testimonianza del passato è data dal Ponte del Diavolo, ponte tipicamente senza balaustre e protezioni che lega il suo nome ad oscure leggende. In fondo alla via principale, si raggiunge la piazzetta principale e andando oltre si arriva al grande complesso ecclesiastico con le chiese di Santa Maria Assunta e Santa Fosca e ai siti archeologici, vera testimonianza del passato importante dell’isola.



Consigli!
Io ho preferito pernottare a Venezia, non troppo distante dalla fermata del vaporetto di Fondamenta Nuova, dalla quale è abbastanza facile raggiungere le isole.
L’abbonamento al vaporetto è piuttosto caro, ma è l’unico modo per risparmiare se si vuole girare la laguna. L’abbonamento di due giorni costa per esempio 30 euro. Qui tutti i prezzi.